Di e con Annapaola Bardeloni

"Cosa avrebbe potuto fare alla fine degli anni Cinquanta un giovane nottambulo, incazzato, mediamente colto, forte bevitore, sensibile alle vistose infamie di classe, vagheggiatore di ogni miglioramento sociale, cantore anarchico feroce antagonista di qualunque cordata politica, sposo inaffidabile, amico delle bagasce, musicomane e appassionato di qualsiasi pezzo di carta stampata?
Se fosse sopravvissuto e gliene si fosse data l'occasione, costui, molto probabilmente, sarebbe diventato un cantautore. Così infatti è stato”
(Fabrizio de Andre)

Genova è da sempre una delle città più “cantate” d'Italia e De André Genova l'ha davvero cantata per immagini. Le sue canzoni hanno dipinto gli angoli, le strade, le facce che a noi sono rimaste come cartoline tridimensionali in grado di alimentare sempre la fame di storie.
Attraverso le sue canzoni una ragazzina cresce immaginando di essere persone, personaggi, cose, idee... Oggi quindi io chi sono?
Oggi sono la Casimira, o la Mery (scritto con la E), o sono un navigante mangiato dalla nostalgia, sono l'ingrediente nascosto di una ricetta di musica, parole e sortilegio sono... , sono...
Vieni con me: camminiamo per le strade di Genova ripercorrendo passi, ricordando, inventando. E' bello passeggiare per Corso Italia al tramonto, quando Genova si accende di rosso che sia estate o inverno. All'altezza del civico 6 ti ritrovi addosso improvvisamente le parole de "La canzone di Marinella". E forse non lo hai mai saputo che l'ha scritta qui perché è qui che ha abitato e da qui è scappato per spiare la Genova nascosta dei caruggi e piazzette poco più grandi di un "mandillu". E ogni pietra è un'idea, ogni idea una fotografia, ogni fotografia una canzone.
Genova. Colore, dialetti, labirinti, mare e tipi strani. Le storie come santuari del contrabbando e l'amore è una rivoluzione.
Genova da camminare. Da giù a su e da su a giù. Faticoso? Si, un po', ma il premio sta in ogni angolo, odore, ombra e ogni luce.
Camminare è sempre un regalo. Camminare a Genova è un premio. Anche grazie a De André.
Camminare in mezzo ai suoi ricordi, ai racconti di chi De André l'ha conosciuto, che con lui ha creato, litigato, bevuto, fumato è una "gran bella storia". E allora una passeggiata nei caruggi vale sempre la pena, perché se guardi bene sicuro che lo vedi appoggiato al muro tra via Pré e Via del Campo a stramaledire quella Genova incattivita che, forse, oggi non riconoscebbe più.

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Dossier
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Nel dossier sono presenti anche gli altri spettacoli di Annapaola Bardeloni.

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