ALICE È TORNATA
Una dedica alla meraviglia
Di Annapaola Bardeloni
Testo di Annapaola Bardeloni
Francesca Giacardi e Maria Teresa Giachetta
Con Francesca Giacardi e Maria Teresa Giachetta
Musiche originali a cura di Stefan Gandolfo e Marco di Giuseppe
Scene di Valentina Albino
Costumi di Francesca Bombace
Movimenti coreografici di Cristiano Fabbri
Disegno Luci di Luca Albertazzi
Foto Renato Pecchini
Una nuova produzione di Cattivi Maestri Teatro
Scatoloni, confusione, stanchezza e stress circondano Alice nel pieno di un trasloco quando da una di queste scatole esce il più arcigno, crudele, odioso personaggio di Alice nel Paese delle meraviglie, il suo libro preferito nell’infanzia: la Regina di Cuori che urla “Tagliatele la testaaaa!!!”.
La situazione è grave, il Paese delle Meraviglie si sta spegnendo e solo una persona può salvarlo: Alice.
“Ognuno di noi ha il suo “luogo delle meraviglie”. Non importa se reale o inventato.
È il luogo dove ci si può permettere di “volare alto”, di immaginare, facendo magari finta di essere qualcuno (o qualcosa) che evidentemente non si è.
Il luogo dove si può far finta di essere più grandi, più piccoli, più alti, più bassi... comunque diversi. È il luogo dove si può giocare ad aver paura, trovando il modo di farla passare; il luogo dove noi siamo registi, autori, attori, siamo tutto!
Questo luogo per Alice è un libro.
Un libro letto da bambina del quale ricorda più poco, ma che quando inaspettatamente le torna tra le mani le apre le porte del ricordo!
Possibile davvero che abbia incontrato un coniglio col panciotto? Ha sempre creduto di averlo sognato, ma se su quel libro è descritto tutto così precisamente allora...
E quel bruco colorato che fuma il narghilè seduto sopra un fungo? No no no... quello se l'è sicuramente immaginato! E invece no, eccolo lì! E quel gatto che appariva e scompariva? E quella regina mezza matta?
E poi?
Se quel luogo così colorato e pieno di meraviglia è stato un giorno il “suo luogo”, com’è possibile che, una volta cresciuta tutto sia diventato così grigio? Meglio guardare un po' indietro e ricordarsi che cambiare non è necessariamente “perdersi” ... o forse sì, ma è sicuramente anche ritrovarsi sempre pronti allo stupore. E alla meraviglia.”
Annapaola Bardeloni.
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