Spettacolo per l’infanzia, in occasione della Mese della Memoria

Di e con Francesca Giacardi e Maria Teresa Giachetta. Ispirato al libro “Friedl e i bambini di Terezin” di Federico Gregotti (Einaudi Ragazzi) e alle opere dell’artista Angelo Ruga.
Musiche de il Trio Maldestro (Claudio Massola, Alessandro Delfino, Bruno Giordano).
Voce esterna di Giorgio Scaramuzzino.
Prodotto da Cattivi Maestri Teatro e Associazione Culturale Angelo Ruga. Con il sostegno del Comune di Savona e della Fondazione De Mari.

Le “Bimbe di Terezin” sono un ciclo di opere – sculture in ceramica, dipinti e disegni – con le quali il Maestro Angelo Ruga ha voluto celebrare la memoria dei bambini imprigionati e uccisi nel campo di sterminio cecoslovacco. Creature dal futuro spezzato, raccontano con la loro presenza la storia delle donne che non hanno potuto diventare per colpa della brutalità dell’uomo. Un ricordo tangibile, una memoria plastica di un evento che deve essere cardine dell’educazione civica che proponiamo ai nostri bambini e ragazzi nelle scuole.
Attraverso il teatro, i Cattivi Maestri danno corpo e voce a queste creature per onorare la memoria collettiva della tragedia nazista e fascista dei campi di concentramento e sterminio.
Terezin, cittadina a 60 km da Praga, divenne quello che i nazisti definirono “un ghetto modello fatto apposta per gli ebrei”. La verità purtroppo era un’altra: tra il ’41 e il ’44 vi furono internati oltre 140.000 ebrei, di cui 15.000 bambini, compresi neonati. Di questi, meno di 4000 tornarono a casa: nessuno aveva meno di 14 anni. Buona parte morì di fame, gli altri furono mandati ad Aushwitz, Birkenau, Treblinka. Ciascuno di questi numeri esorbitanti rappresenta una vita e tra queste vite vi è quella di una donna: Friedl Dicker-Brandeis, pedagoga e artista formatasi al Bauhaus, reclusa a Terezin che riuscì a dare attraverso la pratica artistica un lume si speranza ai bambini. Un’eroina con pennelli e colori, pioniera di quella che oggi chiamiamo “arteterapia”. Morì a Birkenau il 9 ottobre del 1944, insieme ai suoi amati bambini.
Il suo ultimo gesto prima di abbandonare Terezin fu nascondere le opere dei giovani artisti che aveva cresciuto: chi sarebbe sopravvissuto avrebbe avuto il compito di raccontare la verità. Per questo in scena vi è una sopravvissuta, donna anche lei, divenuta adulta con l’incarico di ricordare, perché i bambini di Terezin non siano solo cenere.
Angelo Ruga negli anni Settanta iniziò a dipingere i camini dei campi di concentramento, con la sensibilità che contraddistingue gli artisti, non resto impassibile alle tragedie che la storia faceva affiorare. Successivamente dedicò alle bambine di Terezin un ciclo di opere:
“Dedico questa parentesi pittorica ai bimbi di Terezin, in quel girotondo finale che la ferocia nazista ha proposto al genere umano. A loro che in una nube di compatta cenere viaggiano per sempre in orbita con i satelliti spediti dall’intelligenza umana ho dedicato questi dipinti, affinché la voce rimbalzi sulla crosta terrestre e ricordi agli uomini la loro stessa vigliaccheria.”

INFO ANGELO RUGA
https://www.angeloruga.com/angelo-ruga/


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349 2984973 (Francesca), cattivimaestri@officinesolimano.it








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